mercoledì 28 luglio 2010

Merceologia una o due: o solo una ?

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Avventure e disavventure della Merceologia

Tutte le manifestazioni della vita comportano uno scambio di materia e di energia, per lo più gratis, talvolta accompagnati da uno scambio di denaro. I vegetali “comprano” (senza pagare niente) anidride carbonica dall’aria, acqua e azoto dall’aria e dal suolo, e “fabbricano” le molecole di amidi, cellulose, lignine, grassi, proteine, generando, come rifiuti, ossigeno e le spoglie delle foglie e dei tronchi e delle radici. Non a caso i biologi del secolo scorso hanno chiamato i vegetali organismi “produttori”, prendendo a prestito un termine dalle manifatture. Gli animali “comprano” ossigeno e acqua e vegetali (o eventualmente altri animali), fabbricano le molecole de proprio corpo e generano come rifiuti anidride carbonica, vapore acqueo ed escrementi, tanto che i biologi li hanno giustamente chiamati organismi ”consumatori”, prendendo a prestito, anche qui, un termine dal linguaggio dei commerci. Infine gli organismi decompositori riciclano le scorie organiche esistenti nel terreno o nelle acque e rigenerano e rimettono in circolazione anidride carbonica e acqua e azoto.

Nuovo numero della rivista di Merceologia

E' stato di recente pubblicato il numero III del volume 48 del "Journal of Commodity Science, Technology and Quality", settembre-dicembre 2009, a cura del prof. Mario Giaccio dell'Università di Pescara: Giaccio@unich.it.

Di questa rivista si è già parlato, ripercorrendone brevemente la storia, in questo sito.

Il nuovo fscicolo contiene quattro interessanti saggi, in lingua inglese.

E. Bottari e collaboratori descrivono (pagine 199-212) un nuovo metodo di determinazione dei gliceridi nel latte di mucca e nei prodotti lattiero-caseari. Nei campioni di latte di mucca analizzati il contenuto in grasso era del 3,8-3,9 %; in questi, e negli altri campioni di prodotti analizzati, è stata riconosciuta, mediante cromatografia liquida e adeguati rivelatori, la presenza di vari esteri della glicerina con acidi palmitico, miristilico e didodecanoico. Gli stessi e altri acidi grassi sono stati trovati esterificati col colesterolo. Gli autori considerano il loro metodo migliore di quelli ufficiali.

Vanessa Giannetti (vanessa-giannetti@uniroma1.it), con due colleghe, ha scritto un articolo (pagine 213-225) sui cosiddetti "alimenti funzionali" che affermano di possedere proprietà migliori di quelli tradizionali ai fini del miglioramento della salute, della qualità della vita e del benessere. In essi sono eliminati ingredienti che possono essere indesiderabili e vengono aggiunti altri ingredienti. La Comunità Europea stabilisce norme per regolare le dichiarazioni che accompagnano alcuni alimenti dichiarati funzionali.

Angela Tarabella (atarabel@ec.unipi.it) e una collega hanno scritto un articolo (pagine 227-247) sul commercio degli alimenti dichiarati "light", con minori contenuti di carboidrati e grassi.

Infine Cristina Cordoni (cristina.cordoni@unipv.it) con il prof. Vittorio Vaccari e un altro autore, ha analizzato (pagine 249-268) le prospettive di produzione di energia, in forma di biogas, dagli escrementi animali, con particolare riferimento agli allevamenti di suini della Lombardia. In vari allevamenti della Lombardia, confrontati con quelli di altri regioni, sono state stimate produzioni di biogas (circa 60 % di metano) di circa 50-100 metri cubi per anno per suino. Stimando un peso vivo di 100 kg per suino si tratterebbe di una produzione di circa 500-1000 metri cubi/anno di biogas per tonnellata di peso vivo, coerente con i valori osservati da altri autori. Con tale biogas sarebbe possibile soddisfare una parte delle necessità energetiche degli allevamenti, evitando immissioni di anidride carbonica fossile nell'atmosfera. Il metano di origine zootecnica infatti contiene carbonio che proviene da biomassa vegetale fissata per fotosintesi in precedenza.